Qualcuno ha descritto Avalanche Kaito come “griot_punk_noise”. Il cantante Kaito Winse, custode dell’ancestrale tradizione griot, si confronta con gli approcci multiformi del batterista e “puro dataïst” Benjamin Chaval e dell’anarco-chitarrista Nico Gitto in una combinazione esplosiva. Una nuova lega che decostruisce il sapere tradizionale e quello futurista. Questo elettrizzante ensemble pubblica il suo omonimo album di debutto sulla scia dell’acclamato EP di 4 canzoni Dabalomuni (gennaio 2022), che The Wire ha definito “punk elettronico freaked, juddering”. Una matrice misteriosa che riecheggia fili sonori disparati ma stranamente compatibili: tradizioni griot profonde, Fugazi, Can, Zappa anni ’70, Black Midi o le sonorità di Nyege Nyege Tapes. Un’esperienza palpabile con ogni esplosione sonora, ogni strato una rivelazione, questo universo allo stesso tempo teso ma espansivo, in cui le tradizioni orali del griot dell’Africa occidentale convergono con il post-punk belga, esiste nel suo spazio. La band è stata notata dai loro primi concerti in Belgio nel luglio 2021. Ne è seguita una vera e propria follia, che li ha portati ad esbirisi in diversi paesi europei e in Canada nei mesi successivi.