OLI presenta – in collaborazione con Mondadori Ivrea – “Hijra” di Saif ur Rehman Raja
La storia di un ragazzo escluso da due culture, ostaggio di un doppio pregiudizio, determinato a decidere da sé sui propri desideri, sulla propria identità e sulla propria appartenenza.
“Un occhio clinico gettato con lingua cristallina sulle due società, pakistana e italiana, da chi si è trovato spatriato senza avere scelto, apolide nella cultura e negli affetti” dalla segnalazione al Premio Calvino.
Saif ur Rehman Raja è nato in Pakistan e si è trasferito in Italia a 11 anni, oggi è dottorando di ricerca all’Università di Siena e si occupa di multiculturalità, di sistemi di oppressione e razzializzazione.
Da bambino amava ballare, cucinare, pettinare i capelli delle cugine, tutte attività per “femmine”, esponendosi così a pericoli per il suo essere non conforme. Dopo il ricongiungimento con i genitori a Belluno, lontano dagli odori conosciuti e dagli amici, si ritrova sommerso dalla neve e dal pregiudizio che per la sua pelle e la sua cultura tutti gli cuciono addosso.
Quando torna in Pakistan, lo accolgono come il nipote italiano, che non può rappresentare le tradizioni familiari. Entrambi i paesi prendono le distanze da lui poiché non è “puro”. Troppo pakistano per gli italiani, troppo italiano per i pakistani, un apolide involontario, senza un paese che lo accolga e senza una famiglia che lo riconosca.